AUSTRALIA
13 dic 2017 - 20 gen
DURATA   40 GIORNI
KM PERCORSI   10.100
TAPPE PRINCIPALI   BRISBANE-TOWNSIVILLE-ALICE SPRINGS-AYERS ROCK-ADELAIDE-MELBOURNE-SIDNEY
ACCESSO AL LINK CON LA MAPPA DEL VIAGGIO - YOUPOSITION
http://www.youposition.it/it/map/6308/from-italy-to-australia.aspx

15-16-17 dicembre
BRISBANE

dopo 23 ore di viaggio eccoci a Brisbane capitale dello Stato del Queensland e 3^ città più popolosa dell’Australia. L’albergo scelto è distante una dozzina di km dal centro, ma è situato nei pressi del magazzino dove ritireremo la moto una volta sdoganata. Tim, il responsabile dell’ufficio che se ne sta occupando è una persona estremamente gentile e disponibile, e fa di tutto per accellerare le pratiche di “quarantena” che da queste parti sono rigorosissime. C’è anche di mezzo l’we e questo ci obbliga a fermarci in città per 4 notti. Per poter guidare la nostra moto in Queensland occorre anche provvedere alla richiesta presso il Dipartimento della Motorizzazione locale di una speciale autorizzazione (costo zero) previa stipula assicurativa (28€ per 40 gg). Nessun problema sbrighiamo il tutto in un paio d’ore. Brisbane è una città ordinata ed a misura d’uomo dove il rispetto per l’ambiente ed il bene pubblico è una cosa del tutto scontata; non vedo polizia in giro così come non c’è traccia di carta, mozziconi, o quant’altro lungo le vie della città. Passeggiare per il centro, bere una birra o farci uno spuntino nel centro pedonale è piacevolissimo nonostante il caldo. Ci facciamo anche un giro lungo il Brisbane River salendo su dei battellini pubblici che non prevedono alcun biglietto….sì, gratis. Sempre in battello, ma questa volta a pagamento, ci rechiamo al Lone Pine Koala Sanctuary dove non possiamo rinunciare alla foto di rito con questi simpatici e dolcissimi anmali, simbolo di questo territorio .
18 dicembre
BRISBANE-HERVEY BAY
km 298
(ColoniaL Village - 34€ la cabina con bagno comune) Finalmente in moto!!!! Ci dirigiamo a Nord lungo la Pacific Coast, delusi però dal fatto che la strada non corre lungo la costa se non per brevissimi tratti.
19 dicembre
HERVEY BAY-MACKAY (Blacks Beach)
km 741 – tanta strada oggi, ma gratificati alla fine da un “resort” che vale tutto il il suo prezzo (65€)!!! Siamo a pochi metri dall’oceano che sorprendentemente è assolutamente piatto. Alle 5.30 del mattino siamo già sulla spiaggia a goderci le luci di un’alba dai colori e dai riflessi straordinari .
20 dicembre
MACKAY-TOWNSVILLE
km 399
Ancora a Nord e ancora lungo la costa del Pacifico che però anche oggi si nega al nostro sguardo sino all’arrivo di questa bella città balneare proprio lungo la Grande Barriera Corallina raggiungibile però solo in barca . Il nostro Motel è proprio di fronte alla spiaggia dove la gente passeggia, fa jogging, nuota, o approfitta dei bellissimi barbecue sparsi qua e la per prepararsi la cena. Docce, servizi, attrezzature sportive e barbecue appunto…tutto a disposizione gratuitamente e tutto in un ordine e pulizia incredibili. Che qui il rito del barbecue sia apprezzato è confermato dalla stazza di un gran numero di uomini e donne con evidenti problemi di sovrappeso.
21 dicembre
TOWNSVILLE-CLONCURRY
km 796
Ne avevo sentito parlare, ma vissuto personalmente l’Outback Australiano è qualcosa di incredibile! Caldo torrido e una strada che si perde diritta all’orizzonte; pochissime auto in giro mentre sono numerosi i “road train” che incrociamo, mastodontici camion con 3 rimorchi lunghi sino a 53m!!! ….e che viaggiano stabilmente a 110 kmh (il limite è 130). La carreggiata è larga quanto una nostra strada provinciale e sorpassarli non è sempre agevole. Nonostante i cartelli di attenzione, non vediamo alcun canguro in circolazione, se non diverse carcasse di questo animale riverse lungo il ciglio della strada. Attraversiamo la cittadina di Richmond famosa per custodire i fossili di alcuni dinosauri marini mai ritrovati .
22 dicembre
CLONCURRY-TENNANT CREEK
km 786
Altra giornata “terrificante” lungo la A6 diretti ad Ovest sino ad incrociare la mitica Stuart Hwy che taglia in due l’Australia da Darwin sino ad Adelaide per 3000 infuocati km . Tra un abitato e l’altro dove rifornirmi di carburante arriviamo a percorrere sino a 270km nel nulla più assoluto. Ho anche un terribile mal di schiena che mi obbliga ad una sosta in farmacia…voltaren e mal dischiena vinto!!
23 dicembre
TENNANT CREEK-ALICE SPRINGS
km 513
Questa Stuart Hwy è davvero qualcosa di indescrivibile! L’asfalto corre in un paesaggio surreale dai colori a tratti vivacissimi, il rosso in particolare assume sfumature incredibili e le foto sono di rito . Ci fermiamo alle Devils Marbless, massi tondeggianti sparsi qua e là nel deserto . Fatico ancora a capire come faccia Ivana a starsene seduta dietro senza lamentarsi mai di alcunchè….anzi, si diverte anche a filmare i miei sorpassi ai mastodontici “road train”! Unico incontro oggi, un ragazzo francese che sta girando il mondo in bici!....e poi dicono che il matto sia io a farlo in moto !!!! Lungo la strada attraversiamo Davenport dove pare siano stati avvistati degli alieni.....beh, nel nulla più assoluto vanno bene anche gli alieni . Siamo esattamente sul tropico del capricorno....come testimonia la foto di rito . Arriviamo ad Alice Springs nel primo pomeriggio distrutti dal caldo, ma appagati e felici!
24 dicembre
ALICE SPRINGS - MacDonnel National Park
km 230
Alloggiamo al Diplomat Motel, sistemazione “essenziale” ma con ottima piscina e Pub/ristorante nella struttura. Volevamo evitare la moto oggi, ma l’escursione al MacDonnel Park che avevo prenotato è andata buca…avevo inserito la data del 24/1 anziché 24/12! Va beh mi hanno comunque rimborsato il tutto e al Park ci andremo ahimè in moto con 45° fissi. Ci fermiamo alla Ellery Creek Big Hole, un piscina naturale incuneata nel canyon dal vivacissimo color ocra . Sosta all’ombra di una vegetazione che ci concede di respirare e mangiare un po’ di frutta che ci siamo portati. Proseguiamo verso le gole di Serpentine che raggiungiamo dopo un “faticosissimo” km a piedi; anche qui una pozza d’acqua dove però non è consentito farci il bagno….peccato! e rimpiango di non averlo fatto alla Ellery Hole dove invece era consentito . Rientriamo in Motel dove giusto il tempo di sistemare la moto e cambiarci e via in piscina la cui acqua, nonostante la calura esterna, è mantenuta freschissima; uno spettacolo! Pizza e un paio di birre al Pub e il solito burraco (stupido gioco di carte….)serale con Ivana….che mi impartisce la solita lezione!
25 dicembre
ALICE SPRINGS

Qui il Natale lo festeggiamo 9 ore prima che in Italia, ma l’atmosfera vuoi per la stagione, vuoi per le abitudini locali è assolutamente diversa nel senso che al di là di qualche addobbo si vive davvero poco. Il problema è che sia il Pub del Motel che tutti gli altri bar/ristoranti della città (deserta) sono chiusi. Fortunatamente, grazie all’intuizione domestica di Ivana, avevamo fatto scorta di cibarie al market…..e non moriremo né di fame né di sete. Relax assoluto.
26 dicembre
ALICE SPRINGS-AYERS ROCK
km 590
Uluru (the Rock) – Kata Tjuta
Ne avevo viste decine di foto, ma arrivarci in moto e trovarsi di fronte ad uno spettacolo della natura di questo genere regala una emozione incredibile! The Rock, la montagna sacra per gli aborigeni, un enorme monolite che si eleva nel nulla assoluto. Prima di andare in albergo ci fermiamo per le prime foto ripromettendoci di ritornarvi per il tramonto dove dovrebbe regalarci quei colori per cui questo miracolo della natura è famoso in tutto il mondo . Ci sistemiamo in albergo e risaliamo in moto per andare prima a Kata Tjuta, un insieme di imponenti formazioni rocciose modellate dal vento e poi a goderci il tramonto al cospetto della Montagna Sacra. Purtroppo le nuvole che si addensano abbastanza abitualmente in questa stagione ci impediscono di godere appieno dei suoi colori, ma l’emozione resta e la gioia di essere arrivati sin qui è ovviamente tanta .
27 dicembre
AYERS ROCK-CADNEY PARK
km 576
Torniamo a ritroso per 230km per riprendere la Stuart Hwy in direzione Sud. Alla stazione di servizio di Erirunda incontriamo un motociclista giapponese incredibilmente alla guida di un GS di ultima generazione; dopo le foto di rito gli regalo un mio adesivo che ricambia con un bellissimo origamo piegato al momento con una abilità per noi sorprendente. Siamo di nuovo nel nulla più assoluto e il caldo è insopportabile; il computer di bordo segnala 47,5°….mai visti prima! Ci fermiamo in una delle tante piazzole sparse qua e là per dissetarci e conosciamo una coppia di motociclisti (anche questi giapponesi) con una vecchia Africa Twin…sono annientati dal caldo! Siamo entrati nel South Australia
Decidiamo di fermarci, anche se sono appena le tre, in una sperduta area di servizio con annesso motel; la proprietaria è nata in Australia da genitori italiani e parla, seppur, a fatica, la nostra lingua.
28 dicembre
CADNEY PARK-PORT AUGUSTA
km 702
Fortunatamente la giornata appare subito meno torrida rispetto agli ultimi due giorni e si viaggia decisamente in condizioni più accettabili godendo appieno lo spettacolo di questo arido deserto Australiano. Nonostante i cartelli di “attenzione” non siamo ancora riusciti a vedere un canguro …..speriamo nei prossimi giorni. Si viaggia anche oggi per centinaia di km nel deserto più totale ed eccoci a Coober Pedy, una cittadina famosa per le miniere di opale tuttora operanti. Il paesaggio è surreale nel senso che lungo la strada vediamo centinaia di piccole montagnette di terra rimossa proprio alla ricerca di questo minerale . Superata Pimba decidiamo di continuare sino a Port Augusta lasciandoci definitivamente alle spalle questa regione infuocata, ma che al tempo stesso ci ha regalato immagini meravigliose. Dopo 4000km da Townsville ritroviamo di nuovo il mare!
Dimenticavo…..a meno di 5 km dalla prima stazione di servizio di Port Augusta rimango senza benzina (….colpa della inaffidabilità del computer di bordo che mi dava un range rivelatosi inesatto…non considerava una media di 130kmh a moto carica..). Ivana ferma la prima auto in transito e la gentilissima coppia di giovani australiani (con cagnolino al seguito) mi danno un passaggio andata e ritorno per risolvere lo spinoso problema. I commenti di Ivana….”te ‘avevo detto”, “lo lo sapevo”, ecc. sono scontati!!
29 dicembre
PORT AUGUSTA- ADELAIDE (Glenelg)
km 319
Lasciamo il Motel di Port Augusta sotto una pioggerella che ci consiglia di indossare almeno la giacca antipioggia (…..altrimenti cosa ce le siamo portate a fare..?); in effetti pioverà per poco anche se il cielo rimarrà nuvoloso sino ad Adelaide con una temperatura decisamente più fresca. La strada diventa a 4 corsie e stranamente la velocità max scende da 130 a 110kmh, limite rigorosamente rispettato da tutti….anche quando in città si riduce a 60kmh…esattamente come da noi.
Il motel di Glenelg ( il quartiere “balneare” di Adelaide) si rivela una scelta azzeccatissima; prezzo onesto e siamo a 100m dalla bellissima spiaggia. La sera ceniamo in uno dei tanti locali presenti a ridosso della spiaggia….la scelta però si rivela in questo caso piuttosto infelice; pazienza!
30 dicembre
GLENELG/ADELAIDE

Con il tram che ha il capolinea proprio a Glenelg raggiungiamo in una ventina di minuti il centro di Adelaide; i mezzi pubblici da queste parti funzionano a meraviglia ed è evidente lo sforzo fatto per disincentivare l’uso delle auto. Non parliamo poi delle piste ciclabili presenti ovunque ed ovviamente frequentatissime. Altro aspetto evidentissimo è l’assoluta pulizia ovunque; trovare per terra o in spiaggia un mozzicone di sigaretta o un pezzettino di carta e impresa impossibile…non parliamo poi di regalini di cani al guinzaglio. Tutto questo non perché ci sia un servizio di nettezza urbana efficiente, ma semplicemente perché qui la gente non sporca!!! La qualità della vita è pari a quella che avevo già riscontrato in Canada o California, ma anche il senso civico qui ha una valenza estremamente diversa rispetto, purtroppo, al nostro Paese.
Il centro di Adelaide non è nulla di speciale, a parte forse il coloratissimo e frequentatissimo Central Market e Rundle Mall una bella via pedonale dove si affacciano locali e negozi per tutti i gusti e palcoscenico di artisti di strada d’ogni genere.
Rientriamo sempre Glenelg per un pomeriggio in spiaggia e per la gioia di Ivana! Non ci sono né ombrelloni né sdraio , ma in compenso non mancano servizi igienici, docce, giochi per bambini, campi di pallavolo e un servizio di “sicurezza” per eventuali bagnanti e surfisti in difficoltà. Moltissima la gente sia in acqua che sulla spiaggia eppure regna una calma ed un silenzio incredibili; anche i bambini qui sono meno “rumorosi” che da noi! Beh, non che siano per forza migliori di noi questi Australiani, tutt’altro, ma certo abbiamo molto di che imparare da loro. Ci godiamo un bellissimo tramonto sull'oceano
31 dicembre
KANGAROO ISLAND
km 597
Abbiamo il traghetto prenotato per le 9 ed i ca 100 km necessari per raggiungere il porto di Cape Jervis ci obbligano a partire piuttosto presto; dopo un tratto di “superstrada” ritroviamo finalmente un po’ di quelle curve di cui non avevo più traccia da quando sono in Australia! Prima di raggiungere il porto riusciamo anche finalmente a vedere i primi canguri nel loro habitat naturale; non ci fermiamo per le foto di rito perché tanto sulla Kangaroo Island (isola dei canguri appunto) ne vedremo a bizzeffe…! La traversata da Cape Jervis a Penneschaw dura 40 min.; il cielo è nuvoloso e fa anche piuttosto freddo, ma la situazione dovrebbe migliorare nel corso della giornata. Ci dirigiamo lungo la strada che attraversa centralmente l’isola e raggiungiamo il Flinders Chase National Parck per attraversare il quale occorre pagare un ticket d’ingresso (12$A). Admirals Arch è un promontorio che si tuffa sull’oceano popolato da leoni marini che sonnecchiano sulle rocce; il tutto è certamente spettacolare anche se arrivandoci in una giornata di sole sarebbe stata un’altra cosa di certo [98. Torniamo verso Penneschaw lungo la strada costiere rinunciando nostro malgrado alla visita della colonia di leoni marini di Seal Bay. Avremmo dovuto organizzarci meglio perché visitare l’isola in una sola giornata impone necessariamente delle scelte in funzione dei tanti km (300 solo sull’sola). Abbiamo il traghetto alle 16.30 e per di più rischio di rimanere a secco un’altra volta; arrivo alla stazione di servizio quando il computer di bordo mi da già 0 da parecchi km. E di canguri……nemmeno l’ombra!
Scesi dal traghetto riprendiamo la stessa strada dell’andata da Cape Jervis a Glenelg….sperando di ritrovare gli stessi canguri visti al mattino….e questa volta siamo premiati! Rientriamo al motel al tramonto, giusto in tempo per doccia, trovare un ristorante per la cena e prepararci per il capodanno! Non possiamo non notare la moltitudine di gente che si sta incamminando verso la spiaggia già animatissima ben prima della mezzanotte. Verso le 22 un primo spettacolo di fuochi d’artificio (forse perché a goderne possano essere anche i più piccoli) che anticipa quello appunto della mezzanotte offendo uno spettacolo con le luci che si riflettono nel mare davvero emozionante. D’obbligo il brindisi in spiaggia.
1 gennaio 2018
GLENELG-KINGSTON SE
km 302
Ripartiamo con calma anche perché i km programmati per oggi non saranno moltissimi. Lasciata Adelaide prendiamo la Princess Hwy che ci porterà alla meta odierna. Ci fermiamo per una sosta nella cittadina di Meningie affacciata sul lago Alexandrina incuriositi anche dalla tantissima gente, famiglie e tantissimi bambini, che riempiono il bellissimo parco affacciato sul lago. A Memingie inizia di fatto il Coorong National Parck, un territorio che si estende per 150km caratterizzato da lagune costituite da un mosaico di pozze e saline. Il parco è anche un centro di riproduzione importantissimo per oltre 200 specie di uccelli marini. Raggiungiamo Kingston nel primo pomeriggio e anche il motel di oggi si è rivelato una scelta fortunata, accogliente, pulito, onesto e con la camera affacciata sull’oceano!
2 gennaio
KINGSTON SE – WARRAMBOOL
km 405
Fa freddino e il cielo non promette niente di buono….e infatti dobbiamo tornare a metterci i nostri antipioggia…pazienza! Prima di riprendere la strada ci fermiamo per la foto di rito all’enorme aragosta simbolo della citta “the big lobster” appunto simpaticamente conosciuta come Larry
Superiamo la splendida cittadina di Nelson affacciata sul Glenelg River dove facciamo rifornimento e poco prima di Portland prendiamo una deviazione che ci porta al remoto Cape Bridgewater dove la nostra Loney Planet ci parla di una nutrita colonia di otarie da poter ammirare. Pochi km prima del capo ci troviamo davanti ad una bellissima spiaggia frequentata da surfisti locali, oggi purtroppo inoperosi per mancanza di onde adeguate. Cape Bridgewater è un scogliera a picco sull’oceano le cui rocce giallo/ocra fanno ne fanno un paesaggio lunare davvero unico; della otarie nemmeno l’ombra, ma la deviazione ci ha comunque ampiamente ripagati.
Arriviamo al “Discovery Parks” di Warrnambool nel tardo pomeriggio e finalmente anche la pioviggine che ci ha accompagnato a tratti sembra definitivamente cessata. Il Discovery Parks è una sorta di Camping dove tutte le piazzole sono occupate da camper, roulotte e tende varie tutte regolarmente dotate di barbecue! Noi alloggiamo in un boungalow accogliente e spazioso con la nostra moto a fianco. Anche qui c’è una lunghissima spiaggia frequentata dai soliti surfisti, e non mancano nemmeno le abituali frequentatissime aree pubbliche fornite di servizi, tavoli attrezzati, barbecue, ecc.! davvero un altro mondo. E domani la mitica GREAT OCEAN ROAD!
3 gennaio
THE GREAT OCEAN ROAD ! Warrnambool-Geelong
km 275
Si dice che questa sia una delle strade panoramiche più belle al mondo; beh io non amo molto questo tipo di classifiche (vale per le città, per le spiagge, per i tramonti, ecc…) anche perchè rispondono sempre a valutazioni soggettive . Di certo però gran parte dei suoi 270km, quelli che scorrono a strapiombo sull’oceano, sono obiettivamente qualcosa di unico e straordinario. Fortunatamente oggi con il vento che ha spazzato via le nuvole dei giorni scorsi ha fatto sì che il cielo fosse azzurro intenso, ed il mare blu in tutte le sue tonalità . D’accordo “i dodici apostoli” sono una delizia per gli occhi e per le nostre fotocamere, ma in realtà ogni piazzola dedicata alla vista degli angoli più belli della Great Ocean Road sono qualche cosa di unico .
Proprio lungo il camminamento che porta alla vista dei “dodici apostoli” incontro Fabio e Pamela; in realtà al parcheggio avevo già individuato l’inconfondibile Vespa rossa e comunque sapevo che avrei potuto incrociarlo visto che sapevo si trovasse in Australia e che oggi fosse sulla Great Ocean proveniente dalla direzione opposta alla nostra. Con Fabio avevo condiviso un tratto del viaggio che con Maurizio ed Enrico mi aveva portato dall’Italia a Singapore e rincontrarlo qui e ricordare con lui alcuni momenti di quella straordinaria avventura è stato veramente bello. Grande Fabio!! . Lungo la strada ci fermiamo al Koala Bar suggeritoci da Fabio perchè sugli alberi vicini è possibile vedere qualcuno di questi simpatici animali. Non ne vediamo, forse anche per la troppa gente, in compenso veniamo avvicinati da coloratissimi pappagalli che si sistemano tranquillamente sulle nostre teste!
4 gennaio
GEELONG-MELBOURNE
km 172
Arriviamo a Melbourne dove ci aspetta Patrizia, una amica Australiana conosciuta 4 anni fa lungo il Cammino di Santiago. Per arrivarci da Geelong decidiamo di prendere il traghetto che in 40 min. fa la spola da Londsale a Portsea; possiamo così ammirare la splendida Port Philips Bay e le spiagge di questo golfo frequentatissime in questa stagione dagli abitanti di Melbourne, molti dei quali proprio sulle cittadine che si affacciano sulla baia (Sorrento,Rosebud, Mount Martha, ecc) possiedono una loro seconda abitazione.
Patrizia ci accompagna in una prima visita della città che raggiungiamo in metro (qui i mezzi di trasporto pubblici sono efficientissimi e molti di essi gratuiti). Melbourne è ormai una città cosmopolita e moderna dove la presenza di Australiani di origine Italiana di 2^ e 3^ generazione è numerosissima. Moderni grattacieli si confondono con costruzioni di epoca “coloniale” tipicamente inglese attraversati dallo Yarra River. Anche qui come a Brisbane o Adelaide è percepibile una qualità della vita assai divesa da quella che caratterizza le nostre città dove caos, traffico, concitazione, rumori e quant’altro la fanno da padrone. Moltissime come sempre persone d’ogni età che fanno attività fisica lungo le ciclabili presenti ovunque; occorre dire che a differenza delle nostre città qui lo spazio non manca! Un Paese (un continente) grande più di venticinque volte l’Italia con un terzo della nostra popolazione…beh, non è un vantaggio da poco!
Dopo un’ottima cena in ristorante italiano saliamo sulla Eureha Shydech 88, un grattacielo di 88 piani appunto per 297m di altezza sulla sommità del quale ci godiamo uno splendido tramonto con vista sulla città.
5 gennaio
MELBOURNE

Con Patrizia torniamo con il metro in città dove prendiamo un tram che ci porta a Pt. Melbourne dove conosciamo Ercole, un amico di Patrizia anche lui di origini Italiane. Iniziamo poi una lunga passeggiata sulla spiaggia sino a St. Kilda. Con un primo battello attraversiamo la Philips Bay (il comandante è un ragazzo Italiano di Arezzo) dove ne prendiamo un secondo che ci porta sullo Yarra River e quindi in centro città. Ceniamo a casa di Patrizia che si è dimostrata anche oggi una meravigliosa guida per noi.
6 gennaio
MELBOURNE-MT. MARTHA
km 90
A Mt. Martha (un collina che si affaccia sulla baia) ci aspettano John e Shirley una coppia davvero speciale che avevamo conosciuto 12 anni fa in Botswana. Ci ospitano nella loro casa al mare dalla quale si gode una meravigliosa vista sulla baia. La loro ospitalità è per noi quasi imbarazzante; con noi c’è anche Patrizia e questo ci aiuta a poter interagire meglio con John e Shirley stante il mio modesto inglese. Passiamo il pomeriggio in spiaggia e ne approfitto per fare il mio primo bagno in acque Australiane; il mare è splendido e l’acqua dell’oceano nemmeno tanto fredda!
7 gennaio
MT. MARTHA

Un’altra splendida giornata in compagnia di Patrizia, Shirley e John! Conosciamo Tyla (la figlia) con Ben (il marito) e Andrei (il figlio) con Louisa (la moglie) e i loro tre bellissimi figli ciascuno; splendide persone a conferma di una famiglia davvero speciale!! Pranziamo in una di quelle che in questa regione chiamano “vinerie” (una sorta dei nostri agriturismi); sì perchè questa è una regione in cui si produce dell’ottimo vino che, ahimè, ha poco da invidiare a quello di casa nostra!
Le luci del tramonto sulla baia di Melbourne sono la migliore conclusione di quest’altra splendida giornata per la quale non ci resta che ringraziare Shirley, John e Patrizia….conoscerle e passare con loro questi 4 giorni è stato per noi un regalo eccezionale.
8 gennaio
MT.MARTHA-PHILLIP ISLAND-BAIRNSDALE
km 446
Salutiamo Patrizia, John e Shirley che non finiremo mai di ringraziare per la loro ospitalità; prima però devo mantenere una promessa fatta a Shirley …..portarla a fare un giro sulla mia moto; qualche km solo lungo la splendida spiaggia di Mt. Martha e ci divertiamo tantissimo entrambi!
Il cielo è grigio e minaccia pioggia….ma soprattutto la temperatura è scesa drasticamente; dai 40° di sabato oggi siamo scesi a 20°; John ci dice che a Melbourne “one day four seasons”; forse è eccessivo, ma nemmeno poi più di tanto! Prima di pendere la direzione di Bairnsdale, la nostra meta di oggi, ci dirigiamo verso Phillip Island famosa soprattutto per il circuito dove si corrono i mondiali di SBK e MGP; non posso perdere l’occasione per una foto all’ingresso di questo tempio della velocità . In realtà su quest’isola (collegata via terra con un ponte) è anche possibile ammirare una baia dove tutte le sere al tramonto una colonia di pinguini arriva dal mare sistemandosi nei loro nidi in terraferma. Purtroppo però non possiamo fermarci fino a sera e dobbiamo rinunciare a vivere questa esperienza.

9 gennaio
BAIRNSDALE-EDEN
km 340
Lasciamo l’anonimo, ma economico, motel di Bairnsdale e imbocchiamo la Princess Hwy che lasciamo dopo pochi km per una deviazione che ci porta a Paynesville dove un traghetto fa la spola (gratis per passeggeri e 5$A per moto e auto – 5 minuti la traversata) per Raymond Island un isolotto che l’immancabile guida Loney suggerisce anche per la presenza di una folta colonia di Koala facilmente visibili. La giornata purtroppo anche oggi non è granchè; il cielo grigio ed una pioggerella sottile ci faranno compagnia per tutta la giornata. Scesi dal traghetto ci fermiamo ad aspettare che l’intensità della pioggia diminuisca; così è infatti e ci incamminiamo dunque (….io piuttosto scettico) alla ricerca di questi simpatici “orsetti”. Il mio pessimismo è presto smentito e con Ivana possiamo sbizzarrirci a fotografarne moltissimi appollaiati sugli alberi, alcuni sonnecchianti e altri invece più curiosi .
Riprendiamo il traghettino che ci riporta sulla terra ferma e prendiamo un’altra deviazione per Metung una grazioso ed elegante villaggio affacciato sulla Bancroft Bay (Lakes District) un lago che poi sfocia nell’oceano. E’ davvero un posto magnifico e straordinariamente tranquillo; ci godiamo cappuccino e muffin seduti con vista sulla baia.
Ottimo Motel e fish & chips all’unico ristorante aperto di Eden (golf club escluso) affacciato sul porticciolo dove i pescatori locali attraccano le lor imbarcazioni.
10 gennaio
EDEN-SYDNEY
km 491
Optiamo naturalmente per l’itinerario che costeggia l’oceano lasciando per un tratto la Princess Hwy per prendere la Sapphire Coast Dr., una strada secondaria che attraversa piccole cittadine sul mare a volte di una bellezza incantevole (Merimbula, Tura Beach, Barragga Bay, Bermagui, Batemans Bay). Il nostro “hotel” trovato su booking a prezzo contenuto è una decina di km dal centro ed è sostanzialmente un’ala della struttura adiacente l’università parte della quale riservata agli studenti della stessa. Va benissimo così dal momento che con i messi pubblici ci si muove benissimo; la soluzione migliore è dotarsi di di una “opal card” una sorta di prepagata utilizzabile su tutti i mezzi della città (bus, metro e battelli che fanno la spola sulla baia). Inevitabile anche il bus scoperto il cui biglietto prevede anche una visita guidata alla Opera House, da farsi assolutamente.
11-12 gennaio
SYDNEY

A differenza di ieri oggi Sydney ci regala uno splendido cielo azzurro; imperdibile quindi una visita a Bondi Beach, una lunga spiaggia bianca paradiso degli appassionati di surf locali. Percorriamo anche una passeggiata che costeggia il mare per un paio di km sino a Bongee Beach godendoci un paesaggio a tratti davvero bello. Anche qui le spiagge sono ovviamente libere; niente ombrelloni, lettini, chioschi e quant’altro a pagamento; non mancano però servizi igienici pulitissimi, docce, e persino enormi piscine affacciate sull’oceano il tutto utilizzabile gratuitamente . Un altro mondo davvero, un’altra cultura (civica soprattutto) ed un diverso stile di vita. Ritorniamo (utilizzando sempre i mezzi pubblici con la nostra “opal card”) a Circular Quay da dove partono tutti i battelli che percorrono la baia e dove poi inizia un’area pedonale che in pochi minuti conduce all’Opera House. Oggi finalmente anche le foto rendono merito alla straordinaria bellezza di questa struttura architettonica la cui costruzione è durata 14 anni (dal 1958 al 1972) per via di diversi intoppi anche per ragioni politiche (Governi con indirizzi diversi) e con costi conseguentemente moltiplicatisi…e con questo noi Italiani possiamo anche consolarci! Pare però che alla fine abbiamo avuto ragione coloro che a tutti i costi abbiano voluto il completamento dell’opera oggi ammirata da milioni di turisti ogni anno.
13 gennaio
SYDNEY-PORT MACQUARIE
km 442
Lasciata questa splendida città dove tutto sembra essere a misura d’uomo (come del resto ovunque in Australia) e prendiamo la Ocean Road in direzione Newcastle dove ci aspettano Johanna e Stephen, una coppa conosciuta così come Patrizia lungo il mio Cammino Francese del 2014 dove con loro c’era anche la figlia Briarne ora in Nicaragua. Rivederli è stato emozionante ed è stato bello ricordare con loro quell’esperienza condividendo con Stephen un paio di birre . Abitano in una bella casa a pochi passi dalla spiaggia dove Stephen si diverte da una vita con la sua tavola da surf cavalcando onde che da queste parti fanno davvero paura! Johanna ci prepara una splendida insalata arricchita da quei gamberetti che qui sono ovviamente freschi e ovviamente buoni. Ringraziamo i nostri amici e ripartiamo alla volta di Port Macquarie dove ci fermeremo due motti. Ceniamo in ottimo ristorante affacciato sul fiume.
14 gennaio
PORT MACQUARIE
km 15
Il nostro piccolo, ma ottimo motel è proprio sul fiume che un paio di km dopo sfocia nell’oceano e dove si trova poi anche il centro di questa graziosa cittadina. Per arrivarci prendiamo due traghetti (gratuiti) che in pochi minuti ci portano sulla sponda opposta del fiume prima di arrivare al centro di Port Macquarie . Nel periodo maggio-novembre da queste parti stazionano numerosissime megattere che è possibile osservare anche da riva; purtroppo non è stagione e quindi niente balene da fotografare.
Bellissima la passeggiata che costeggia il fiume e porta all’oceano con scogli coloratissimi affrescati con messaggi e figure alcune delle quali davvero sorprendenti .
15 gennaio
PORT MACQUARIE-GOLD COAST
km 469
Riprendiamo la Pacific Coast e filiamo diretti sulla “Costa d’oro” ….il paradiso dei surfisti! Devo mantenere la promessa fatta ad Ivana di concederle un paio di giorni di spiaggia e sole e il motel scelto (qui i prezzi sono proibitivi ma ne abbiamo trovato ad un costo accessibile) è a 50m da una spiaggia lunghissima.
16-17 gennaio
GOLD COAST (Miami Beach)

Due giornate di splendido sole e cielo terso grazie ad un vento che a tratti impedisce anche ad una come Ivana di starsene sdraiata sulla sabbia. L’oceano mostra tutta la sua potenza con onde altissime rispetto ai nostri mari e non a caso questo è uno degli spot Australiani più apprezzati dagli amanti della tavola da surf.
Facciamo una lunga passeggiata sulla spiaggia aggirando, grazie alla bassa marea, alcuni scogli….operazione che al ritorno si rileva “catastrofica”! Ivana sostiene che nonostante le condizioni siano diverse si possa ancora passare da dove eravamo arrivati ….senza prendere però in considerazione che qui le onde fanno brutti scherzi e una di queste, poù forte delle altre, ci trascina in acqua. Risultato: bagno fuori programma, polpaccio del sottoscritto sanguinante e il mio vecchio IPhone irrimediabilmente allagato. D’accordo era già in condizioni precarie e l’avevo con me di scorta…..ma dannazione, funzionava ancora! Insomma, una classica figura da vacanzieri di provincia in terra Australiana!!
Su FB ero in contatto con Miriam una ragazza Lecchese che vive qui da un paio d’anni ed eravamo d’accordo che se fossi passato da queste parti ci saremmo incontrati. Così è stato e passiamo una splendida serata a cena con lei, Giulia e Carlo (un Italiano la cui famiglia si trasferì qui 40 anni fa) il responsabile di uno dei migliori ristoranti della zona frequentatissimo anche Italiani o Italo Australiani. Cena ovviamente all’altezza! Grazie Miriam e grazie ovviamente a Carlo!
Ivana, non si smentisce e fa la sua “meritatissima” indigestione di sole! C’è parecchia gente oggi in spiaggia anche perché rispetto a ieri c’è molto meno vento, ma lo spazio è talmente ampio che sembra deserto; anche qui niente ombrelloni, sdraio e tantomeno “vucumprà”….ma questo è un altro discorso. Certo, anche da queste parti vivono il problema di una immigrazione “illegale”, ma il fenomeno è marginale rispetto a quanto sta accadendo in Europa e in Italia in particolare. Ottenere la residenza in Australia è poi difficilissimo, a meno che tu non riesca a dimostrare attraverso l’acquisizione o l’avvio di un business di essere molto facoltoso. Insomma qui è gradito e bene accolto solo chi porta denaro, e anche tanto! Diverso il discorso per i tanti ragazzi/e anche Italiani che arrivano in Australia con visti temporanei e trovano lavoro anche molto ben pagato (1300 $A la settimana), ma parliamo di visti la cui durata non consente di costruirsi un futuro qui.
18 gennaio
Gold Coast-Brisbane
km 102
Il Novena Palms Motel dove trascorrerò le ultime due notti Australiane si rivela un’ottima soluzione sia per la posizione strategica vicina sia all’aeroporto che al magazzino dove mi aspetta Tim per la spedizione della moto in Italia e anche per la qualità del servizio in rapporto al prezzo. Prendiamo possesso per la camera e dividiamo i bagagli parte dei quai seguiranno la moto sul container. In pochi minuti sono dallo spedizioniere e con due simpaticissimi addetti sistemiamo la moto sul pianale già utilizzato in arrivo . Torniamo a piedi in Motel e in treno (la stazione è anch’essa a poche centinaia di metri) decidiamo di andare in centro dove compriamo gli ultimi souvenirs che Ivana porterà a casa; mangiamo qualcosa e poi di nuovo in treno in motel. Per la sera non c’è ristorante, ma un servizio che a richiesta consegna a domicilio; incredibile….mangio i migliori “spaghetti bolognese” trovati in Australia!!!
19 gennaio
Accompagno Ivana in Aeroporto e rientro in Motel per chiudere questo diario, prima di ripartire l’indomani alla volta della Nuova Zelanda.
Più di 5 settimane (un record di viaggio con Ivana) intense alla scoperta di questo Paese così lontano, così grande e così diverso da una regione all’altra; dal caldo torrido dell’Outback nel deserto più assoluto alle lunghissime e deserte spiagge dell’oceano; un Paese grande 25 volte l’Italia con una popolazione poco più di un terzo della nostra!! Certo forse è anche questa la ragione per cui qui la qualità della vita sia oggettivamente elevata, ma è fuori di dubbio che questo è anche merito di una popolazione molto attenta al bene comune, alla salvaguardia dell’ambiente, al rispetto delle regole…..e ahimè abbiamo molto da imparare da loro, auspicando che le nostre nuove generazioni si riapproprino di quel senso civico purtroppo dimenticato!
Tornando alle abitudini dei propri abitanti potrei definire l’Australia “un Paese in “infradito”…sì perché da queste parti lo stile di vita è anche questo: braghe corte, t-short, occhiali da sole, copricapo (tavola da surf, monopattini e skateboard per i più giovani) e appunto le immancabili “infradito”!!!
Beh, splendida avventura che si chiude, questa volta arricchita dal fatto di poterla condividere con Ivana (immancabile partita di burraco serale!) che come sempre si è dimostrata all’altezza delle difficoltà che comunque un viaggio come questo immancabilmente comporta; percorrere più di 3000 km nel desolato e torrido Outback non è una passeggiata!
I km alla fine sono stati poco più di 10.000…ma questo è solo un dettaglio statistico, ripeto sempre che la straordinarietà di un viaggio non si misura mai in km!!









visioni di viaggio - 2014
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